L' Afrodite di Morgantina torna a casa

Nel 1979 alcuni tombaroli trafugarono dal sito archeologico di Morgantina, nel comune di Aidone in provincia di Enna, una statua imponente, realizzata in marmo e travertino, di dimensioni maggiori del vero, alta circa 2 metri e mezzo, raffigurante la dea Afrodite. La statua è un’opera appartenente alla corrente del manierismo post-fidiaco di periodo ancora pericleo di fine V a.C. ovvero prima del declino politico della città, ed è stata realizzata probabilmente da uno degli scultori subito successivi a Fidia, forse greco, forse siceliota, attivo nel gigantesco cantiere dell’Acropoli ateniese.
L’antica città sicula era stata scoperta e portata alla luce fin dal 1955 dalla missione archeologica dell’Università di Princeton (U.S.A.). Gli scavi hanno documentato un arco lunghissimo di vita di questo insediamento, dalla preistoria all’età tardo-ellenistica, con l’età di massima fioritura tra il V ed il I secolo a.C. quando la città sicula subì un fenomeno intensissimo di grecizzazione e poi la conquista romana.

Dal momento del trafugamento, è iniziato per l’Afrodite un lungo ed avventuroso viaggio, caratterizzato da un astruso occultamento in un camion che trasportava carote e da originali passaggi di mano: da un trafficante d’arte di Gela ad un tabaccaio di Chiasso, da questo ad un commerciante di antichità di Londra in contatto con un ricettatore italiano attivo in Svizzera, fino alla curatrice del Paul Getty museum di Malibu. Nel 1995 la statua, che nel frattempo era giunta a Ginevra, fu intercettata e recuperata, nascosta in un caveau insieme a migliaia di pezzi unici, alcuni già noti agli inquirenti perchè denunciati come rubati, altri invece sconosciuti e che gli stessi studiosi non avevano mai visto neppure nei libri di archeologia. Il viaggio verso Malibu si è così interrotto.

Il Getty museum si è reso colpevole negli anni di numerosi acquisti illeciti di reperti archeologici di provenienza italiana e siciliana in particolare, che, dopo anni di indagini, processi (per ricettazione e associazione a delinquere) e trattative con lo Stato italiano, ha iniziato finalmente a restituire. In particolare a Morgantina sono già stati resi numerosi argenti e gli acroliti marmorei arcaici di Demetra e Kore. Quello dell’Afrodite è quindi solo uno dei legittimi rientri.


Venere di Morgantina, la statua in mostra ad Aidone a maggio

PALERMO - L’attesa in Sicilia sta per finire, la Venere di Morgantina «si mostrerà» ai visitatori e agli appassionati il 17 maggio nel museo archeologico di Aidone. La «Cult statue», come per decenni l’hanno chiamata al J. Paul Getty museum di Malibù (California), sarà d'ora in poi solo la Venere di Morgantina, icona internazionale degli studiosi di arte classica. Scolpita circa 2600 anni fa e poi trafugata dai tombaroli, la Venere, divisa in tre pezzi, fu venduta dal ricettatore ticinese Renzo Canavesi al londinese Robin Symes, che nel 1986 la rivendette al Paul Getty Museum per 18 milioni di dollari. L’accordo siglato a Roma il 25 settembre del 2007 tra l'allora ministro della cultura Francesco Rutelli e il Getty ha concluso una lunga e complessa vicenda giudiziaria e diplomatica: il museo americano ha riconosciuto la fondatezza della richiesta del governo italiano e ha acconsentito a restituire la statua.

Non ci sarà il presidente Napolitano, mentre il ministro Galan non dovrebbe mancare. Questa la data scelta dall’amministrazione regionale per restituire alla dea la sua storia lunga 2.500 anni ed ai luoghi l’identità e gli splendori di un tempo. Lo ha annunciato l’assessore regionale ai Beni culturali, Sebastiano Missineo, affiancato dal presidente della Regione siciliana, dai sindaci di Enna e Aidone, dal Prefetto di Enna e dal responsabile di territorio per la Sicilia di Unicredit, che sosterrà gli eventi per l’inaugurazione con un contributo di 75 mila euro.

Per il grande ritorno, per la sistemazione del museo, delle strade di accesso, dei siti archeologici, il completamento di chiese, basiliche, del distretto, del restauro della Villa del Casale e per la comunicazione e la promozione dell’evento saranno investiti circa 8 milioni provenienti dai fondi Por-Fesr 2006/20013. Ma anche la Protezione civile darà il proprio contributo, con un piano per agevolare la ricettività e la mobilità all’interno del Comune di Aidone, al quale partecipano 12 associazioni di volontari. Tra le iniziative promosse dall’assessorato ai Beni culturali, per fare festa alla dea, spettacoli, convegni, mostre tematiche, educational tour rivolti al mondo produttivo, universitario, a operatori turistici ed ai media di settore. Tra i grandi ospiti si fa il nome dell’attrice Irene Papas. Dal 18 maggio in poi, il biglietto d’ingresso per il museo, che si potrà acquistare anche online, costerà 6 euro; per chi volesse anche visitare il Parco archeologico di Morgantina, la somma è di 10 euro.

Piazza Armerina, aperta la basilica laica della Villa del Casale

Piazza Armerina. Per la prima volta è stata aperta al pubblico la basilica laica della Villa del Casale di Piazza Armerina, la stanza in cui il padrone riceveva i suoi ospiti. In un primo momento visibile solo da lontano, da oggi questa importante e suggestiva parte della Villa e’ a disposizione dei turisti ampliando cosi’ il percorso di visita. E a maggio, in coincidenza con l’inaugurazione ad Aidone della Dea di Morgantina, saranno offerti ai visitatori anche gli appartamenti Nord di cui in questi giorni si sta completando il restauro dei mosaici che sono ritornati a splendere.